Era il 28 Novembre 1920 quando nelle acque scure del lago, a poche centinaia di metri dalla costa di Gravedona, degli uomini a bordo del Piroscafo Falco armeggiavano con funi ed argano per immergere uno speciale dispositivo cilindrico, atto a sondare le profondità subacquee.
Nel tentativo di ricercare e recuperare un M.A.S., affondato due anni prima, sperimentarono il peso di un terribile fallimento, assistendo impotenti al naufragio dell’apparecchio e alla conseguente morte del suo giovane pilota, Riccardo Schena.

Cent’anni in fondo al lago racconta la storia di questo relitto e del suo ignoto inventore, Francesco Kalin.
Nato a Trieste nel 1889, riuscì ad affermarsi in ambito industriale, fondando nel 1914 a Milano la ditta Costruzioni Meccaniche.
Con i proventi della sua attività riuscì a realizzare il suo grande sogno, progettando e realizzando apparecchi per esplorare gli abissi.
Erano gli anni in cui l’uomo esplorava il mondo subacqueo nelle sue profondità, ponendosi traguardi impensabili per l’epoca, sfidando la pressione dell’acqua, trovando soluzioni al recupero dei preziosi carichi dei relitti sommersi.

Cent’anni in fondo al lago
di Valeria Messina, edizioni Efesto, 2020, euro 18,00

28 Novembre del 1920, cronaca di una tragedia sul fondo del lago di Como.
Comincia così questo intrigante volume, inedito per il suo argomento e che squarcia il velo dell’oblio su un incredibile personaggio dell’esplorazione subacquea, l’Ingegnere Francesco Kalin.
Grazie all’instancabile lavoro di Valeria Messina, un vero segugio della ricerca storica, adesso riusciamo a far entrare Kalin nella grande casa della storia della subacquea, assegnandogli il posto che gli spetta, quello di un pioniere e un innovatore.
Il volume ci conduce in un viaggio tra gli anni 20 e il dopoguerra regalandoci in un gioco di sponde anche uno spaccato dell’Italia di quei tempi grazie a questa storia che non è solo la storia dell’Ingegner Kalin ma anche quella della sua famiglia che, tra alterne e spesso tragiche vicende, lo ha accompagnato lungo il suo percorso di esploratore degli abissi.
Tante le immagini anche d’epoca strappate alla gelosa custodia degli ultimi discendenti della famiglia Kalin e che contribuiscono a condurre il lettore per mano in questa affascinante vicenda.

Chi è Valeria Messina

Valeria Messina vive e insegna lettere a Bergamo. Come storica ha realizzato il documentario My name is Charlie (RAI STORIA, 12 Novembre 2016) firmandone la regia. Da alcuni anni collabora con la DG Produzioni, piccola casa di produzione con sede a Seriate, per la quale cura lo sviluppo di progetti documentari. Sulla vicenda di Gravedona ha scritto recentemente il trattamento per il documentarioTuffo nel buio  (vedilo qui) le cui riprese hanno contribuito al servizio su La batisfera di Kalin in una puntata del programma televisivo Ulisse, il piacere della scoperta di Alberto Angela.

Per la realizzazione del libro Cent’anni in fondo al lago ha ricevuto il sostegno tecnico e scientifico di The Historical Diving Society Italia, associazione che ha patrocinato l’opera.